Classificazione delle tipologie di link esistenti nella Link building
Avere le idee chiare su come fare link building è di estrema importanza in ottica SEO, dato che la connessione delle pagine interne del sito web attraverso appositi collegamenti ipertestuali, favorisce la consultazione di più contenuti da parte dei visitatori. Analogamente, l’ottenimento di tutta una serie di link di rimando va vista di sicuro come cosa positiva, soprattutto se derivanti da portali, forum, community, blog che trattano dello stesso tema. Più link di qualità si ottengono, tanto più il sito internet ne giova in popolarità. Ciò contribuisce a favorire la sua scalata sulle pagine di Google e dei motori di ricerca. Si guadagnano posizioni in base alle query digitate dagli utenti e si è più visibili in termini di brand. Se si fa e-commerce, insomma, la link building è ancora più importante, perché con un portale nelle prime posizioni dei motori di ricerca, il titolare dello store online ha tutte le carte in regole per migliorare il volume d’affari.
Quante tipologie di link esistono?
Non si può dare una risposta netta al seguente quesito. Ce ne sono vari: riconoscerli è fondamentale per valutare i backlink. Inoltre, si rivela utile nell’ottica di creare link in maniera ancora più consapevole.
Ecco pertanto una panoramica chiara.
Link manipolativi o testuali
Sapere come fare link building (come spiegato qui) presuppone che si conoscano a fondo le caratteristiche dei link testuali. Noti come anchor text, contengono specifiche keyword, fondamentali per posizionare al meglio un determinato sito web sui motori di ricerca, in base a una specifica parola chiave, in linea però con il topic di riferimento. I link manipolativi o testuali rappresentano una sorta di trust che viene fornito a Google per ciò che concerne la pertinenza della pagina. Occhio solo a non esagerare, perché la cosa si rivela controproducente.
Branded Link
Il nome del marchio o l’URL sono varianti della categoria di branded link. Noti anche come Custom Short Links oppure come Vanity URLs hanno come scopo nella SEO link building quello di equilibrare i link manipolativi. Si tratta di versioni brevi di URL, dove viene incluso il nome di un brand insieme ad alcune keyword attinenti al contenuto. Si tratta di sistemi avanzati per favorire la condivisione dei contenuti e per rendere il brand più riconoscibile.
Pertanto, utilizzare in contemporanea branded link e link testuali, può dare luogo a una strategia foriera di buoni risultati.
Link da immagini
Si tratta di collegamenti ipertestuali associati a un’immagine: il visitatore che ci clicca su, finisce per essere dirottato su pagine web esterne. In quanto a SEO link building, i link da immagini si dimostrano molto meno efficaci rispetto ad altre opzioni. Il motivo? Se messi a confronto con gli anchor text, i link da immagini sono meno contestualizzati. Linkare alle immagini ha comunque la sua utilità, specialmente quando si mira a rendere la navigazione ancora più coinvolgente.
Link Sitewide
I link sitewide sono collegamenti ipertestuali collocati strategicamente in parti del layout che all’interno di un determinato sito web, si ripetono: sidebar, footer ed header rappresentano esempi calzanti al riguardo. In queste zone, qualora fosse presente un link, Google si aspetta che forniscano contenuti di approfondimento interessanti. Linkare a siti del contesto di riferimento può essere pericoloso. Il motivo di fondo è che si è a rischio spam. E in questi casi, Google penalizza, facendo perdere posizioni al portale di turno. Con una visibilità ridotta nel mare magnum del web, il traffico al sito ne risente in negativo e i volumi d’affari potrebbero crollare. I link sitewide, invece, sono utili per rimandare a contenuti dello stesso sito e per favorire il passaggio degli utenti da una pagina web all’altra, al fine di approfondire specifici contenuti.
Quale scegliere tra link follow o nofollow?
Uno dei dilemmi da fronteggiare nella link building è la scelta del link follow oppure nofollow. Quest’ultimo, contraddistinto dall’attributo “rel” ha lo scopo di chiarire a Google di non avere interesse per una specifica pagina di destinazione. Chi ha esperienza su come fare link building è perfettamente consapevole che tutti i backlink vanno opportunamente posizionati nelle pagine web del suo sito. Link tipici dei commenti di un blog sono spesso nofollow. Si tratta di pratiche di spamming da cui è opportuno difendersi. Ricorrendo a specifici tool, si possono ottenere informazioni accurate sulla natura dei link in ingresso. Il webmaster, poi, può dire quali tra i link nofollow rimandano al suo sito web.